Poesia

 

Non regge all’urto
chi non è nato
per vivere la vita,
ma per strapparla al tempo.

 

Luciana Notari, Ricorrenza

 

Nell’era della comunicazione e del web 2.0, nella contemporaneità e istantaneità dei messaggi, la poesia resta una delle poche – e forse l’unica – aree rimaste in cui coltivare i valori sommersi della parola.

La poesia è un’attività umana che sfugge alle regole, anche a quelle del mercato, che rifiuta di essere assoggettata e addomesticata, che ricaccia indietro i tentativi di inquadramento, di semplificazione, di riduzione al pensiero unico.

 

C’è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere a mio comando incessante?

La gioia di scrivere
Il potere di perpetuare.
La vendetta d’una mano mortale.
 
Wisława Szymborska, La gioia di scrivere

La poesia è in grado di metterci in contatto con parti di noi stessi che non sospettavamo di possedere. Essa può scuotere, provocare quesiti e indurre a grandi scelte. La poesia è un bene a cui accostarsi con rispetto e curiosità, ma è anche un’esigenza dello spirito umano; non un bisogno, ma un desiderio, qualcosa che scavalca l’ordinario allineamento dei giorni portando all’emergenza dell’Altro.

 

Sono come le pulci, i poeti
acquattati nel pelo del mondo.
Invisibili, se ne stanno passivi
nelle ore dolci dei vivi
ma in un tale loro modo
e così a caso dispersi
fra i tanti, singoli vanti.
Oh, se mordono, nei loro nidi
e hanno, a volte, certi visi
sotto gli occhi di tutti.

E bisogna cercarli, perché
smettano infine il fastidio
uno ad uno e prima o poi
di certo,scovarli,stanarli
dai loro nascondigli
i pochi (troppo pochi!) poeti.

Biancamaria Frabotta, I poeti